Quando torni a casa dentro te stesso, cominci a vedere l’incredibile bellezza del mondo nel quale viviamo. – Angaangaq Le ispirazioni arrivano nei modi più strani. Spesso basta guardarsi allo specchio e scopriamo prospettive di cui non siamo consapevoli. La mia perplessità nasce dopo aver fatto due esperienze simili, a distanza di un giorno l'una dall'altra, la prima positiva, buona, intensa, soddisfacente; la seconda deludente, stressante e per nulla nutriente. I giorni successivi mi sono resa conto che la mia mente si fissava sull'evento negativo, rimuginava su ciò che era andato storto, e rinfocolava di continuo la tristezza e la rabbia che non aiutavano certo il mio umore. E l'esperienza positiva, buona e nutriente? Dov'era finita? Ecco che, settata la mente sui limiti e le carenze, mi sono persa qualcosa di bello capitato nella vita. Ora, al fine di sopravvivere la nostra mente è programmata per prevenire i pericoli, gli accidenti, le cose negative che potrebbero succedere. Ma se questo diventa un atteggiamento stabile nell'esistenza, la vita perde di valore: se non si impara a vedere la bellezza, ad assaporare la bontà, il risultato è che si perdono per strada i valori positivi che permettono di avere un'esistenza soddisfacente. Certo, è vero, la vita di tutti i giorni, con i suoi ritmi frenetici, i problemi concreti, il peso dei doveri e delle responsabilità, di certo non facilita il cambio di prospettiva. Ma il problema è un'altro. Come esseri umani, tendiamo ad abituarci a ciò che abbiamo, e visto che la soddisfazione di avere qualcosa di buono e piacevole non dura per sempre, dopo un po' torniamo a focalizzarci sulla mancanza. Ciò che non abbiamo, ciò di cui potremmo avere bisogno – nonché magari il lamentarsi su ciò che “vorrei ma non posso” - colora la vita di un grigiore stantio, triste e molto pericoloso. Il pericolo sta in ciò che non si vede. In ciò che ci circonda e diamo per scontato. Perchè così facendo rischiamo di perderlo, e solo in quel momento ci renderemo conto del suo valore. Il valore, questo sconosciuto. In questo mondo che ci vuole tutti uguali e stereotipati, che stravede per la quantità, quanto è bello riconoscere la diversità ed in essa la qualità. Il valore parla di qualità, di ciò che riempie l'anima. E se riconosciamo il valore di ciò che arriva nella vita, se riusciamo a vederne la bellezza, ecco che la realtà ha nuovi sensi e significati. Domanda: quante volte, durante la settimana (non ogni giorno, facciamola facile), vi prendete 5 minuti di tempo per essere consapevoli di ciò avete? Quante volte spostate con intenzione la mente dalla mancanza, verso l'abbondanza? Diamo per scontate tante cose: la vita, la salute, le persone che ci amano, avere un tetto sopra la testa, un piatto pieno di cibo, l'amico sempre pronto ad ascoltare quando siamo in crisi, l'abbraccio di tuo figlio, un bacio di tua madre, la possibilità di potersi comprare un libro o un vestito nuovo, il gatto che ti fa le fusa, godere del calore del sole, una tazza di the caldo che ti riconcilia col mondo, la gioia di fare un lavoro che da soddisfazione, un dono inaspettato, un sorriso che ti fa battere il cuore. Riconoscere che abbiamo ricevuto un dono di valore, che sa di buono per la vita, che è bello e arriva dall'esterno...ecco, questo si chiama essere grati. Tra la mancanza e l'abbondanza, c'è la gratitudine. Certo, si può restare ancorati a un modo di vivere dove tutto è dato per scontato, dove riceviamo ciò che abbiamo per abitudine. Oppure possiamo dare un po' meno voce all'ego, relazionarci con il mondo e imparare a dire: “Grazie!” Non è niente di complicato, all'apparenza, solo un cambio di prospettiva. Eppure richiede un allenamento costante e faticoso. Non è un semplice esercizio di pensiero positivo, dove si trasforma tutto in oro, dove ci si sforza di vedere il bello delle cose; significa imparare a dare valore alle cose, riconoscere ciò che ci fa bene, ciò che ci piace (e per contro, ciò che non è nutriente per noi, ma questo è un altro discorso), ciò che altri hanno fatto per noi. Già negli anni '80, i ricercatori hanno scoperto come la gratitudine sia un sentimento che migliora la vita delle persone, perchè diminuisce il senso di privazione e quello di isolamento, quindi è in grado di portare apertura, fiducia, valori e relazioni positive nell'esistenza. Ovvio, ognuno è libero di stare nella propria abitudine quotidiana di scontentezza, e se ci sta bene, niente da ridire. Questa prospettiva, che sembra così semplice da risultare quasi banale, ma che proprio per questo viene accantonata, è effettivamente solo un punto di vista, eppure... guardare la cose da altri punti di vista accende lampadine di creatività ad illuminare angoli bui che prima non vedevamo. Le prospettive sono solo sentieri da percorrere, ognuno poi sceglie liberamente la strada che vuole fare.
0 Commenti
|
Autore
Mi chiamo Elisa Benvenuti e sono una psicologa e psicoterapeuta specializzata in psicoterapia della Gestalt. Archivi
Ottobre 2021
Categorie
Tutto
|